venerdì 10 giugno 2011

I cereali fra obblighi di legge e valorizzazioni

La legislazione di riferimento delle produzioni cerealicole si è ampliata col tempo a tutte le colture e a tutti gli attori della filiera. Quando parliamo di cereali i soggetti coinvolti non sono solamente le industrie di trasformazione che producono gli alimenti che consumiamo o le aziende di stoccaggio (Consorzi, Cooperative, stoccatori privati o impianti portuali), ma a tutti gli effetti anche gli imprenditori agricoli e
quindi la produzione primaria.
L’attuale normativa ha fissato quale elemento distintivo la destinazione d’uso. La differenza fra la normativa alimentare umana e quella dei mangimi, comporta infatti l’adeguamento ad una pluralità di norme.
Da questo emerge, ad esempio, che il grano, per la legislazione, non è “semplicemente grano” ma può essere per uso alimentare (pane, pasta, dolci, ecc.) o mangime (destinato a mangimifici) con tutto ciò che ne consegue, fra cui i ben noti limiti di legge sui tenori dei contaminanti ammessi nei cereali (quali le micotossine).
All’interno della destinazione alimentare umana esistono poi altre interessanti differenze, in quanto il legislatore ha inteso trattare, per esempio, gli alimenti destinati all’infanzia e ai lattanti con una tutela specifica e più rigorosa.
«Per quanto riguarda Terremerse la conservazione dei prodotti, sia quelli destinati all’alimentazione umana (disciplinata dal Regolamento CE 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari), sia quelli per l’alimentazione degli animali (disciplinata dal Regolamento CE 183/2005 che stabilisce requisiti per l’igiene dei mangimi), viene fatta con la massima cura, non solo per rispondere ai requisiti richiesti dalle leggi ma anche per la valorizzazione delle produzioni dei soci e la soddisfazione dei clienti – spiegano Gianni Baccarini, Responsabile Qualità Settore Cereali, e Piera Spisni, Servizi Avanzati - In pratica l’adeguamento alla normativa comporta la redazione e l’implementazione di Manuali HACCP (attualmente all’undicesima edizione) e il possesso per ogni stabilimento di autorizzazione sanitaria e registrazione, come previsto dai regolamenti precedentemente menzionati».
Oltre al rispetto della normativa cogente Terremerse, nell’intento della valorizzazione delle produzioni cerealicole dei propri soci, ha ottenuto diverse certificazioni (volontarie) da enti terzi.
Con l’entrata in vigore del pacchetto igiene e quindi dei Regolamenti CE 852/2004 e 183/2005 anche la produzione primaria è entrata a pieno titolo nel controllo delle filiere cerealicole, sia destinate alle produzioni alimentari sia di mangimi. In base alla normativa vigente è pertanto necessaria la registrazione all’Azienda ASL di competenza. Questa registrazione è obbligatoria per poter conferire le proprie produzioni alla Cooperativa Terremerse, che può ritirare i cereali solo da fornitori registrati.