venerdì 8 giugno 2012

Positivo il bilancio dell’esercizio 2011 di Terremerse


L’esercizio 2011 di Terremerse si è concluso con risultati particolarmente lusinghieri:
·         il fatturato ha avuto un incremento del 18%, passando da 131 a 155,6 milioni di euro;
·         il Cash flow è stato di 8,2 milioni di euro;
·         sono stati realizzati accantonamenti prudenziali, pro rischi commerciali e di mercato, per 1,5 milioni di euro;
·         il volume degli accantonamenti realizzati comprime l’Ebit, il reddito operativo, che si attesta a 2,5 milioni di euro;
·         all’assemblea dei soci (in programma nel mese di giugno) verrà proposto di portare a riserva un utile di 500.000 euro; importo già al netto del sostegno dato ai soci in una congiuntura di mercato difficile, delle liquidazioni per i conferimenti e dei prezzi di cessione di agroforniture, corrispondenti alla mission di valorizzazione mutualistica propria della cooperativa;
·         con l’accantonamento a riserva dell’utile citato e l’importante contrazione del debito finanziario (da 40 milioni di euro del 2010 a 35 milioni di euro del 2011), il patrimonio netto di Terremerse eguaglierà l’indebitamento finanziario, chiudendo così una fase storica difficile, di insufficiente dotazione di mezzi propri a fronte del ritmo di crescita sostenuto che la società ha realizzato negli ultimi anni.

Lo sviluppo realizzato, a parità di risorse umane impiegate, viene a ottimizzare l’efficacia e la produttività del lavoro e permette di spalmare i costi fissi di struttura su un volume di attività più ampio, rilanciando la capacità dell’azienda di fare accumulazione.
L’utile ricavato nasce dallo sviluppo di attività a mercato nei settori delle agroforniture, dei cereali e di trasformazione industriale nel ramo carni.
Questo mix di mutualità, mercato, imprenditorialità, fa di Terremerse un modello dinamico, flessibile, orientato verso la crescita e lo sviluppo.
Forte dei risultati conseguiti nel 2011, Terremerse sta ora ritarando gli obiettivi del Piano Triennale, rilanciando l’impegno alla crescita sia della mutualità verso soci, sia dell’attività a mercato sul territorio nazionale, nonché accentuando l’impegno allo sviluppo dell’internazionalizzazione.


In tale contesto di risultati economici positivi, si inserisce l’attuale indagine in corso da parte della Magistratura sul finanziamento ottenuto nel 2006 da Terremerse per la costruzione della cantina di Imola.
«Riteniamo doveroso ribadire che la realizzazione della nuova cantina di Imola corrispose al preciso dovere mutualistico della Cooperativa verso i soci produttori di uve, che non avrebbero più potuto usufruire del vecchio stabilimento enologico di via Cesena.
Terremerse affronterà i procedimenti in corso, ferma nella convinzione delle proprie ragioni e fiduciosa nella capacità della Magistratura di addivenire a un rapido accertamento dei fatti, garantendo stabilità e serenità al lavoro dei dipendenti e ai soci, nella certezza che l’interesse dei soci e lo sviluppo della cooperativa hanno costituito e continueranno a rappresentare il fine ultimo dell’azione dei nostri amministratori, in ogni nostra attività passata, presente e futura».