giovedì 28 marzo 2013

Incontro per i produttori cerealicoli


Nell’ambito della propria attività rivolta all’aggiornamento tecnico/commerciale degli imprenditori agricoli, Terremerse organizza una serie d’incontri per i produttori cerealicoli, finalizzati anche a trasmettere i migliori consigli tecnici per  le colture primaverili.
A tale scopo è prevista una serata per mercoledì 3 aprile, ore 20.30 al Circolo Endas di Santerno (via Santerno-Ammonite, 192).

lunedì 25 marzo 2013

Aggiornamento tecnico sulla PSA del kiwi


“PSA actinidia: situazione di campo, risultati della sperimentazione, indicazioni per la difesa” è il titolo dell’incontro tecnico che Terremerse ha organizzato mercoledì 27 marzo alle ore 20.30 nella sala riunioni dello Stabilimento Ortofrutticolo di Faenza (via San Silvestro, 38).

Da ormai tre anni nel nostro comprensorio ha fatto la sua comparsa la batteriosi Pseudomonas syringae pv. actinidiae, Cancro Batterico dell’actinidia, più brevemente denominata PSA. Da allora si è registrata una rapida diffusione della malattia nella maggioranza degli impianti di actinidia, con danni più o meno gravi correlati alla specie coltivata e agli accorgimenti adottati dall’Imprenditore Agricolo per contrastare la batteriosi.

Terremerse ritiene pertanto necessario e utile approfondire questa tematica, affrontando argomenti come: la situazione attuale in campagna, l’esame dei primi risultati della sperimentazione condotta, la traccia delle linee guida della difesa derivanti da questi anni di esperienze. Ne parleranno: Valerio Bucci (Processo Ortofrutta Terremerse) e Gianfranco Pradolesi (Ricerca e Sviluppo Terremerse).

mercoledì 20 marzo 2013

Nuovi prodotti Comacar nel Prontuario AiC


Numerose nuove referenze a marchio Comacar sono state inserite nel Prontuario degli Alimenti AiC 2013, la pubblicazione annuale dell’Associazione italiana Celiachia. I prodotti senza glutine del Centro Lavorazione Carni di Terremerse sono quindi adatti anche all’alimentazione delle persone affette da un'intolleranza permanente al glutine.
Le nuove referenze inserite sono: coppa stagionata romagnola, lonzino stagionato, salame nostrano, salsiccia La Casereccia.
Già da diversi anni i prodotti Comacar compaiono sul Prontuario AiC: impasto per salsiccia fresca, spiedino luganega, cotechino, luganega fresca, salame fresco, salsiccia fresca.

martedì 19 marzo 2013

Manichetta: è tempo di scegliere


Anche per quest'anno è arrivato il tempo di acquistare la manichetta per l'irrigazione a goccia. Il suo acquisto suscita un senso di curiosità a chi ne fa già uso e vorrebbe provare qualche novità, e disorientamento a chi la usa per la prima volta. In effetti la manichetta è un concentrato di tecnologia definita da numerosi parametri che la caratterizzano. All'acquisto, quindi, potremmo essere distratti dalle molte informazioni che ci vengono date. Un buon tecnico dovrebbe guidare l'acquirente verso la manichetta che meglio si adatta all'applicazione in campo. Terremerse, in questo senso, considerando l'ampia gamma di prodotti commercializzati, vanta la possibilità di guidare il cliente verso il prodotto che meglio si adatta alle condizioni della coltura, degli appezzamenti e dell'acqua impiegata nell'irrigazione.

Ma vediamo, caratteristica per caratteristica, cosa dobbiamo valutare per scegliere il prodotto che fa per noi.

Lo spessore della manichetta: è espresso in mil, cioè millesimi di pollice; 8 mill corrispondono a 0,20 mm. Valori crescenti dei mil corrispondono a valori crescenti degli spessori del tubo della manichetta e, conseguentemente, anche dei costi di acquisto. Spessori elevati si rendono necessari per minimizzare problemi durante la posa, di attacchi di organismi terricoli e per la fase della raccolta che implica una certa resistenza allo strappo da parte della tubazione.
Il diametro: poiché, malgrado quanto si sente talvolta dire, non esistono manichette autocompensanti, è solo utilizzando utilizzando un diametro corretto della manichetta che possiamo avere una perdita di carico minima lungo la sua lunghezza e garantire una buona compensazione delle perdite di carico.
All'acquisto dovremmo verificare qual è il diametro più opportuno in base non solo alla lunghezza dell'appezzamento, ma anche alla portata e al passo dei gocciolatori, mantenendo la differenza tra l'acqua erogata dal primo e l'ultimo gocciolatore al minimo (non andare al di sotto nel 90%).
Importante è poi utilizzare la manichetta in campagna con le pressioni di esercizio definite dal costruttore, altrimenti la nostra scelta non è valsa a nulla. Stare al di sotto o al di sopra della pressione di esercizio, significa non far funzionare tutti i gocciolatori allo stesso modo e quindi apportare quantità d'acqua diversa lungo la linea alla coltura e conseguentemente anche concime se si fanno interventi di fertirrigazione.

Il gocciolatore: è un elemento molto importante e la sua scelta dovrebbe essere fatta con cognizione di causa. Le parti costituenti il gocciolatore sono i fori d'ingresso dell'acqua che alimentano il labirinto e il foro di uscita. Oggi il mercato offre manichette con diverse tipologie di gocciolatori.

T-Tape ha un gocciolatore con numerosi fori di ingresso che limita la possibilità d'intasamento con acque sporche. Il gocciolatore viene inserito come parte sigillante dei due lembi di un foglio di polietilene che vengono leggermente sovrapposti creando il tubo.
Il gocciolatore è “diffuso” lungo tutta la lunghezza della manichetta e ha i fori di uscita in base al passo scelto. In tal modo la manichetta T-Tape ha la parte rivolta verso il gocciolatore con uno spessore maggiore e quindi può offrire una maggiore resistenza allo strappo durante la raccolta. Un gocciolatore fatto in questo modo non fa variare i costi passando da un passo all'altro di interdistanza tra i fori. La presenza del gocciolatore “diffuso” lungo tutta la manichetta limita i problemi di piegature o abrasioni contro gli organi in fase di posa. La manichetta T-Tape presenta un foro di uscita della goccia costituito da una porzione di tubo tagliato a lama i cui lembi, essendo perfettamente coincidenti, non permettono l'ingresso della terra che si potrebbe verificare durante lo spegnimento dell'impianto di irrigazione dal momento che si viene a creare un effetto di risucchio d'aria. Difficile anche l'intrusione da parte delle radici.

Ci sono poi i gocciolatori a piastrina che sono applicati alla manichetta in fase di estrusione del tubo. La piastrina può creare qualche problema in fase di posa della manichetta perché crea discontinuità all'interno dell'attrezzo di posa e può pizzicare il polietilene a cui è attaccata. Il gocciolatore a piastrina ha uno spessore che diminuisce il diametro interno del tubo tale da ridurre il passaggio dell'acqua. Per questo tipo di manichetta al variare del passo tra gocciolatori si ha una variazione del prezzo al metro del prodotto.

Una situazione intermedia è il gocciolatore a serpentina collocato, come quello a piastrina, durante l'estrusione del tubo. La serpentina ha uno spessore inferiore rispetto alla piastrina e una lunghezza maggiore. Ciò crea minori problemi per la fase di posa perché ha caratteristiche simili al modello a gocciolatore diffuso. Perché il gocciolatore non si intasi è opportuna una buona filtrazione e che tecnologicamente presenti un labirinto che garantisca un flusso turbolento e limiti le zone di accumulo dello sporco. Per questo è importante non dimenticarsi di posizionare la manichetta con i fori rivolti verso l'alto.

Distanza tra gocciolatori: ogni tipo di manichetta può essere prodotta con i passi che richiede il mercato. Non è una caratteristiche tecnica che discrimina un prodotto rispetto ad un altro. Con il gocciolatore “diffuso”, come quello montato sulla T-Tape, non vi è variazione di prezzo se scegliamo passi diversi come si spiegava sopra. La distanza tra i gocciolatori è un importante parametro che determina la continuità della zona bagnata nell'intorno  della manichetta e dipende unicamente dal tipo di terreno.
Si consigliano passi via via crescenti per terreni con tenore di argilla crescente.

Portata del gocciolatore: influisce direttamente sulle lunghezze delle linee, ma è direttamente collegata con l'espansione dell'area bagnata poiché è da rapportare alla capacità di infiltrazione dell'acqua nel terreno. Sono sicuramente da evitare gocciolatori di bassa portata su terreni sabbiosi.

giovedì 14 marzo 2013

Riunioni per assicurazione produzioni agricole


Terremerse, in collaborazione con altre realtà cooperative e con varie società assicurative, ha valutato la possibilità di realizzare un programma mutualistico con la finalità di stabilizzare i redditi delle imprese agricole. Redditi messi a rischio dalle condizioni climatiche avverse che si sono riscontrate negli ultimi anni, con gravi danni alle produzioni, e dalla volatilità dei mercati.

Al fine d’illustrare tutti i dettagli di questo programma, denominato Fondo Orion, Terremerse ha organizzato una serie di riunioni: lunedì 18 marzo ore 20 a Faenza (Stabilimento Ortofrutticolo, via San Silvestro 38), martedì 19 marzo ore 20 a Imola (Centro Sociale “La Stalla”, via Serraglio 20), mercoledì 20 marzo ore 20 a Bagnacavallo (Sala Convegni Sede Terremerse, via Cà del Vento 21), giovedì 21 marzo ore 20 a Filo (Sala Riunioni Casa del Popolo, via VIII settembre 2).

mercoledì 13 marzo 2013

Assemblee soci conferenti pomodoro da industria


Venerdì 15 Marzo alle ore 8,30 a Comacchio (Località Cippo Folegatti, 1 - sala riunioni della Cooperativa) e alle ore 18 a Lavezzola (Via Bastia, 349/A - sala riunioni della Cooperativa) si svolgeranno le assemblee dei soci Terremerse conferenti pomodoro da industria.
All’ordine del giorno: campagna 2012 del pomodoro da industria, proposta di liquidazione; aggiornamento sulla campagna 2013 e sui contratti con le industrie di trasformazione.

martedì 5 marzo 2013

Cereali: riflessioni per le semine primaverili


Questo articolo vuole fare alcune riflessioni sui primi sei mesi della campagna di commercializzazione della produzione cerealicola 2012. L’obiettivo è quello di dare alcune informazioni utili agli imprenditori agricoli che devono pianificare le semine primaverili dei cereali.
La campagna produttiva del 2012 ha avuto come denominatore comune, nella maggior parte degli areali produttivi, la fortissima siccità. Questo fattore nella prima parte della campagna ha messo in moto dei meccanismi a livello di mercato del prodotto fisico e dei futures, che hanno portato su tutte le piazze a un rialzo generalizzato dei prezzi dei cereali.
«Particolarmente significative sono state le previsioni che l’USDA mensilmente pubblica e che hanno contribuito a influenzare gli andamenti del mercato – spiega Augusto Verlicchi, direttore cerealproteici Terremerse - . Stime che per diversi mesi sono state improntate al ribasso delle rese produttive di soia e mais negli Stati Uniti e che hanno favorito il rialzo dei prezzi di tutti i cereali sui mercati mondiali. Le ultime stime USDA dell’11 Gennaio, danno una produzione mondiale di grano, mais e soia di 1.776 mln di tn, leggermente in aumento rispetto alle precedente stima di Dicembre, ma in netta riduzione di 42 mln di tn. rispetto alla campagna 2011/12. Nello specifico, il grano tenero è stimato a 654,31 mln di tn, in calo rispetto alle 696,94 mln di tn della produzione 2011/2012, e il mais è stimato a 852,30 mln di tn, anch’esso in diminuzione rispetto alla produzione 2011/12 che era di 883,54 mln di tn. Per la soia, invece, l’ultima stima ci indica una produzione di 269,41 mln di tn in aumento rispetto al 2011/2012».
Nell’Unione Europea la produzione complessiva di cereali è stata di 272 mln di tn, in riduzione sul 2011 di 9 mln di tn. Questa riduzione è dovuta in massima parte al mais e al frumento tenero, mentre l’orzo e il riso sono aumentati, stazionario, sempre sul 2011, il frumento duro.
In Italia, in controtendenza con il dato europeo, si è prodotto più frumento tenero e duro, mentre per il mais la diminuzione è stata maggiore rispetto alla media europea.
Da quanto scritto emerge immediatamente che un ruolo preminente è giocato dal clima. La sua influenza sulle produzioni agricole (in quantità e qualità) è il primo elemento che può modificare sostanzialmente le tendenze di mercato. Il secondo elemento, è rappresentato dai consumi che pur meno imprevedibili in quanto in costante aumento per effetto dell’aumento demografico, spesso risentono localmente di squilibri logistici, finanziari ed economici.
Il 2012 sarà certamente ricordato come un'annata fra le più calde e siccitose degli ultimi 50 anni, lo sanno bene la maggior parte dei produttori di mais, soia e girasole. In Italia la siccità ha colpito duramente, con assenza di piogge e temperature che hanno superato in diverse località i 40 gradi. Caldo record anche in Europa: colpiti tutti i Paesi della fascia mediterranea e in parte anche i paesi dell’Est europeo come Romania, Ungheria e Serbia. In alcune aree dell'Emilia Romagna si sono ampiamente oltrepassati i 30 giorni con temperatura massime superiore ai 35° C.
La carta della siccità, elaborata dal Servizio IdroMeteoClima dell’Arpa, mostrava alla fine di Agosto un deficit idricosu quasi tutto il territorio regionale da 100 a 300 millimetri d’acqua (siccità eccezionale dei suoli). Le colture che più hanno sofferto sono state il mais, il sorgo, le piante industriali (barbabietola, pomodoro e girasole) e le foraggere, con un calo delle rese stimato tra il 30 e il 60%. Diverse aziende hanno perso addirittura la totalità della produzione. Oltre a questa grave perdita di produzione, l’altro fattore che ha determinato la negatività per la nostra produzione di mais è stato il grave attacco del fungo Aspergillus, che ha generato l’insorgenza delle aflatossine: un grave problema per i produttori e l’industria zoomangimistica, in particolare per quella dedicata all’alimentazione delle bovine da latte.
«È ormai consolidato che il territorio sta subendo gli effetti di un cambiamento climatico in cui annate particolarmente siccitose possono ripetersi sempre più frequentemente – prosegue Verlicchi -. Partendo da questo presupposto, gli imprenditori agricoli dovranno rivedere la propria pianificazione produttiva prendendo in esame elementi come la vocazionalità colturale, le condizioni climatiche e pedologiche, la disponibilità idrica, la possibilità o meno di irrigare con impianti che consentano la massima efficienza e razionalità economica, e così facendo possono individuare gli ordinamenti colturali più adeguati sia dal punto di vista produttivo sia economico. Essendo prossime le semine dei cereali primaverili, è da tenere in considerazione, la coltura del sorgo bianco, in quanto in termini di disponibilità idrica non è molto esigente, inoltre presenta una buona resistenza alle malattie fungine. Da un punto di vista economico poi, negli ultimi anni si è dimostrata valida anche in termini di PLV e di redditività».
Il sorgo è una delle piante cerealicole più importanti e viene coltivato in prevalenza nelle aree aride e semiaride del pianeta. In Italia, la coltura è praticata principalmente in Emilia Romagna e nelle regioni Centrali, soprattutto nelle Marche. Questa coltura si è diffusa nelle zone caratterizzate da terreni argillosi e profondi, con disponibilità irrigue del tutto assenti o insufficienti per consentire la coltivazione del mais.
Per portare un ulteriore vantaggio in termini di reddito ai produttori agricoli, Terremerse, come ha già fatto da anni per il frumento tenero e duro, perseguendo una propria politica di valorizzazione delle produzioni cerealicole, proporrà dei contratti di coltivazione sul sorgo, fatti sulla base di Accordi commerciali con primarie industrie zootecniche. Tali Accordi sono tesi a dare, oltre alla garanzia di collocazione della produzione, una buona redditività della coltura partendo da una analisi dei costi di produzione.

«Proseguendo nella politica di valorizzazione commerciale delle produzioni cerealicole, attraverso i contratti di coltivazione, cogliamo l’occasione di questo articolo per informare che con strutture cooperative della filiera cerealicola abbiamo avviato un progetto di qualificazione della filiera del frumento tenero per l’industria alimentare. – sottolinea il direttore Verlicchi -  Il percorso che ci vede direttamente coinvolti si pone i seguenti obiettivi:
ampliare e strutturare la programmazione e la produzione dei cereali destinati all’industria alimentare coinvolgendo i soggetti che operano a livello nazionale;
ideare nuove referenze innovative nei prodotti da forno rispetto alla qualità, alla salute, all’accorciamento della filiera, da proporre e condividere anche con la GDO;
fornire garanzie di qualità ai prodotti industriali da forno attraverso l’impiego di farine a marchio “Q.C. Qualità Controllata RER” ottenute da produzioni integrate;
sviluppare il biologico nei segmenti dei prodotti industriali da forno attraverso l’impiego di farine ottenute da produzioni biologiche;
sviluppare le sinergie tra le cooperative interessate, sviluppare maggior valore per il consumatore e a valle della produzione da redistribuire equamente lungo la filiera.
L’obiettivo che ci poniamo è quello di presentare delle proposte commerciali ai nostri Soci già dalle prossime
semine autunnali».