martedì 19 marzo 2013

Manichetta: è tempo di scegliere


Anche per quest'anno è arrivato il tempo di acquistare la manichetta per l'irrigazione a goccia. Il suo acquisto suscita un senso di curiosità a chi ne fa già uso e vorrebbe provare qualche novità, e disorientamento a chi la usa per la prima volta. In effetti la manichetta è un concentrato di tecnologia definita da numerosi parametri che la caratterizzano. All'acquisto, quindi, potremmo essere distratti dalle molte informazioni che ci vengono date. Un buon tecnico dovrebbe guidare l'acquirente verso la manichetta che meglio si adatta all'applicazione in campo. Terremerse, in questo senso, considerando l'ampia gamma di prodotti commercializzati, vanta la possibilità di guidare il cliente verso il prodotto che meglio si adatta alle condizioni della coltura, degli appezzamenti e dell'acqua impiegata nell'irrigazione.

Ma vediamo, caratteristica per caratteristica, cosa dobbiamo valutare per scegliere il prodotto che fa per noi.

Lo spessore della manichetta: è espresso in mil, cioè millesimi di pollice; 8 mill corrispondono a 0,20 mm. Valori crescenti dei mil corrispondono a valori crescenti degli spessori del tubo della manichetta e, conseguentemente, anche dei costi di acquisto. Spessori elevati si rendono necessari per minimizzare problemi durante la posa, di attacchi di organismi terricoli e per la fase della raccolta che implica una certa resistenza allo strappo da parte della tubazione.
Il diametro: poiché, malgrado quanto si sente talvolta dire, non esistono manichette autocompensanti, è solo utilizzando utilizzando un diametro corretto della manichetta che possiamo avere una perdita di carico minima lungo la sua lunghezza e garantire una buona compensazione delle perdite di carico.
All'acquisto dovremmo verificare qual è il diametro più opportuno in base non solo alla lunghezza dell'appezzamento, ma anche alla portata e al passo dei gocciolatori, mantenendo la differenza tra l'acqua erogata dal primo e l'ultimo gocciolatore al minimo (non andare al di sotto nel 90%).
Importante è poi utilizzare la manichetta in campagna con le pressioni di esercizio definite dal costruttore, altrimenti la nostra scelta non è valsa a nulla. Stare al di sotto o al di sopra della pressione di esercizio, significa non far funzionare tutti i gocciolatori allo stesso modo e quindi apportare quantità d'acqua diversa lungo la linea alla coltura e conseguentemente anche concime se si fanno interventi di fertirrigazione.

Il gocciolatore: è un elemento molto importante e la sua scelta dovrebbe essere fatta con cognizione di causa. Le parti costituenti il gocciolatore sono i fori d'ingresso dell'acqua che alimentano il labirinto e il foro di uscita. Oggi il mercato offre manichette con diverse tipologie di gocciolatori.

T-Tape ha un gocciolatore con numerosi fori di ingresso che limita la possibilità d'intasamento con acque sporche. Il gocciolatore viene inserito come parte sigillante dei due lembi di un foglio di polietilene che vengono leggermente sovrapposti creando il tubo.
Il gocciolatore è “diffuso” lungo tutta la lunghezza della manichetta e ha i fori di uscita in base al passo scelto. In tal modo la manichetta T-Tape ha la parte rivolta verso il gocciolatore con uno spessore maggiore e quindi può offrire una maggiore resistenza allo strappo durante la raccolta. Un gocciolatore fatto in questo modo non fa variare i costi passando da un passo all'altro di interdistanza tra i fori. La presenza del gocciolatore “diffuso” lungo tutta la manichetta limita i problemi di piegature o abrasioni contro gli organi in fase di posa. La manichetta T-Tape presenta un foro di uscita della goccia costituito da una porzione di tubo tagliato a lama i cui lembi, essendo perfettamente coincidenti, non permettono l'ingresso della terra che si potrebbe verificare durante lo spegnimento dell'impianto di irrigazione dal momento che si viene a creare un effetto di risucchio d'aria. Difficile anche l'intrusione da parte delle radici.

Ci sono poi i gocciolatori a piastrina che sono applicati alla manichetta in fase di estrusione del tubo. La piastrina può creare qualche problema in fase di posa della manichetta perché crea discontinuità all'interno dell'attrezzo di posa e può pizzicare il polietilene a cui è attaccata. Il gocciolatore a piastrina ha uno spessore che diminuisce il diametro interno del tubo tale da ridurre il passaggio dell'acqua. Per questo tipo di manichetta al variare del passo tra gocciolatori si ha una variazione del prezzo al metro del prodotto.

Una situazione intermedia è il gocciolatore a serpentina collocato, come quello a piastrina, durante l'estrusione del tubo. La serpentina ha uno spessore inferiore rispetto alla piastrina e una lunghezza maggiore. Ciò crea minori problemi per la fase di posa perché ha caratteristiche simili al modello a gocciolatore diffuso. Perché il gocciolatore non si intasi è opportuna una buona filtrazione e che tecnologicamente presenti un labirinto che garantisca un flusso turbolento e limiti le zone di accumulo dello sporco. Per questo è importante non dimenticarsi di posizionare la manichetta con i fori rivolti verso l'alto.

Distanza tra gocciolatori: ogni tipo di manichetta può essere prodotta con i passi che richiede il mercato. Non è una caratteristiche tecnica che discrimina un prodotto rispetto ad un altro. Con il gocciolatore “diffuso”, come quello montato sulla T-Tape, non vi è variazione di prezzo se scegliamo passi diversi come si spiegava sopra. La distanza tra i gocciolatori è un importante parametro che determina la continuità della zona bagnata nell'intorno  della manichetta e dipende unicamente dal tipo di terreno.
Si consigliano passi via via crescenti per terreni con tenore di argilla crescente.

Portata del gocciolatore: influisce direttamente sulle lunghezze delle linee, ma è direttamente collegata con l'espansione dell'area bagnata poiché è da rapportare alla capacità di infiltrazione dell'acqua nel terreno. Sono sicuramente da evitare gocciolatori di bassa portata su terreni sabbiosi.