lunedì 7 luglio 2014

Cereali a paglia: il bilancio della campagna 2013-14



Diversamente da quella precedente, questa campagna di commercializzazione è stata caratterizzata da quotazioni in ribasso su tutti mercati.

Le produzioni record registrate a livello mondiale, hanno determinato per i paesi grandi produttori un aumento dei quantitativi disponibili per le esportazioni, pertanto la maggiore disponibilità di prodotto immessa sul mercato ha condizionato al ribasso i prezzi, questo nonostante che gli scambi su base internazionale siano stati elevati. Questa situazione ha coinvolto particolarmente il frumento tenero. In senso contrario si è distinto il prezzo della soia, che si è mantenuto sostenuto per tutta l’annata commerciale.
Per quanto concerne la nostra realtà produttiva di frumento tenero e duro, le produzioni e le caratteristiche qualitative si sono rilevate mediamente inferiori a quelle dello scorso anno. La causa principale è stata all’abbondante piovosità dello scorso anno, che non ha certamente favorito il normale sviluppo vegetativo dei cereali a paglia. Spesso i ristagni idrici hanno creato un ambiente non favorevole alle colture e alla normale applicazione delle principali tecniche colturali.
Purtroppo anche per l’annata in corso la situazione metereologica della primavera non è stata migliore.
Dal punto di vista qualitativo la situazione dei frumenti teneri e dei frumenti duri si è presentata in modo molto disforme e notevolmente diversa rispetto a quella della campagna precedente.

«Come da anni continuiamo a sottolineare, ogni campagna ha una evoluzione diversa dalle altre, sia a livello produttivo, sia qualitativo e di mercato – sottolinea Augusto Verlicchi, Direttore cereali e proteici Terremerse - Per questo, in termini di investimenti produttivi e commerciali, le scelte imprenditoriali non vanno mai fatte basandosi unicamente sull’andamento della campagna commerciale e produttiva dell’anno precedente. Deve invece far sempre più breccia una logica di programmazione produttiva, basata sulla sostenibilità economica e organizzativa della singola impresa e inserita in un contesto di filiera produttiva e capace di rispondere commercialmente alle richieste quantitative e qualitative dei diversi sbocchi di mercato». Non va poi dimenticato che una volta prodotto bene, la produzione deve essere custodita e collocata nei tempi e nei modi richiesti dal mercato. Troppo spesso, ed è un'anomalia soprattutto italiana, vige ancora la logica del conto deposito che non permette certamente di rispondere a queste esigenze.
«Terremerse da molti anni continua ad investire sulla programmazione produttiva, la differenziazione qualitativa e la valorizzazione delle caratteristiche dei diversi cereali – prosegue Verlicchi - Concentrare i volumi, pianificare le produzioni in funzione dei diversi mercati di sbocco, innovare e razionalizzare la logistica e soprattutto sviluppare rapporti di partnership fra produzione e mercato per accrescere la catena del valore e garantire più reddito alle imprese, sono gli obiettivi primari che la Cooperativa si è data».

Anche per Terremerse, l’annata appena conclusa è stata caratterizzata da quantitativi ritirati molto alti. Complessivamente sono state ritirate 137.131 tonnellate di cereali. Questo anche grazie al fatto che nel 2013 alle 251 aziende nuove Socie del 2012, se ne sono aggiunte altre 340, portando il numero complessivo dei nostri conferenti cerealicoltori a 1.712. «Questi dati crediamo parlino da soli, e siamo convinti confermino la bontà delle nostre strategie e la serietà che abbiamo sempre tenuto nei confronti di tutti i produttori che continuano a darci fiducia attraverso il conferimento delle loro produzioni – conclude il Direttore - Il Comitato Cereali di Terremerse nel corso della sua ultima riunione, approvando i prezzi di liquidazione dei cereali a paglia, ha espresso un giudizio positivo in considerazione delle quantità da liquidare e dell’andamento del mercato caratterizzato al ribasso. Ancora una volta Terremerse ha difeso il reddito dei cerealicoltori, migliorando nel contempo il proprio posizionamento di mercato. I risultati raggiunti dalla Cooperativa Terremerse a difesa del reddito dei produttori e la crescente fiducia delle nuove aziende ci inducono a continuare sulla strada intrapresa».