giovedì 25 giugno 2015

Campagna estiva ortofrutta: le previsioni



«In vista dell’imminente campagna frutticola estiva possiamo fare alcune considerazioni. Allo stato attuale, con le condizioni climatiche che ci sono state fin'ora e quelle che i modelli previsionali ci indicano, in linea di massima crediamo che, per quanto riguarda Terremerse, la campagna estiva si attesterà sui valori medi dei differenti territori» introduce il Presidente di Terremerse, Marco Casalini.

Per quanto riguarda le albicocche, si può ipotizzare una significativa riduzione delle quantità (circa 27%), che sarà variabile a seconda della cultivar e in particolare per le precoci e le medio precoci. Una riduzione che si manifesterà “a macchia di leopardo” un po’ in tutte le zone. In specifico in Basilicata avremo riduzioni di produzione per alcune varietà per il mancato soddisfacimento delle ore di freddo.

Anche per le susine si prevede un calo di produzione a oggi ancora non quantificabile con precisione ma sicuramente significativo rispetto al 2014 (circa 35%).

Le nettarine dovrebbero garantire una produzione che, allo stato attuale, dovrebbe essere in linea con quella del 2014 per quanto riguarda le rese/Ha e in calo di un 5-8% come produzione complessiva causa la diminuzione degli Ha in Romagna; mentre nelle pesche ci si aspetta un
calo ipotizzabile del 7-8% sempre per quanto riguarda la Romagna.

In particolare per pesche e nettarine, grazie alle politiche di sviluppo messe in atto da Terremerse negli anni al di fuori del territorio romagnolo (e più precisamente in Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia), le previsioni di produzioni fanno segnare un sensibile aumento dei volumi: +38% per le pesche (per un totale di quasi 25.000 quintali) e +5% per le nettarine (per un totale di oltre 71.500 quintali).

«Dobbiamo lavorare, inoltre, su specie e cultivar apprezzate dal mercato, cercando di anticipare quelle che saranno le richieste dei mercati, vicini e lontani, nuovi e vecchi, consolidati ed emergenti – spiega Casalini - Occorre quindi essere capaci di strutturare la fase di produzione e lavorazione dei prodotti in base alle richieste molteplici dei mercati e poi supportare il tutto attraverso adeguate azioni di marketing, indispensabili per fornire riconoscibilità ai nostri prodotti.
I nostri prodotti ortofrutticoli devono essere facilmente identificabili perché sono sinonimo di qualità per i consumatori. Altro elemento da non trascurare è quello delle quantità. Dobbiamo essere in grado di fare “massa critica” e per fare questo occorre avere capacità d’aggregazione per raggiungere anche mercati fino a oggi difficili e lontani, ma non impossibili».

Conclude il Presidente: «Aggregazione che è sempre stato un bisogno e un punto di forza del mondo agricolo. Noi di Terremerse abbiamo da sempre intrapreso questa strada, come testimonia la nostra lunga storia cooperativa – iniziata oltre cento anni fa – e come testimoniano, in tempi più recenti, gli accordi commerciali che come Terremerse/Pempacorer abbiamo già in essere con Apofruit. Stiamo anche valutando nuove sinergie, sia per consolidare i mercati già esistenti, sia per intraprenderne dei nuovi».