mercoledì 9 settembre 2015

L’Euro-parlamentare Paolo De Castro a Bagnacavallo



Nei giorni scorsi Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo, ha incontrato a Bagnacavallo una rappresentanza di soci, dirigenti e collaboratori di Terremerse. Ricevuto dall’Ad della Cooperativa, Gilberto Minguzzi, e accompagnato dal Consigliere Regionale Gianni Bessi, De Castro ha fatto il punto su quanto sta accadendo nel mondo agricolo «sempre più globalizzato» e soprattutto, ascoltando anche le problematiche sollevate dai rappresentanti di Terremerse, ha anticipato che «nel biennio 2016-2017 lavoreremo anche per apportare riforme e aggiustamenti alla PAC».

«Il crollo dei prezzi di molti prodotti agricoli accompagnato dall’estrema volatilità, che negli ultimi anni determina oscillazioni ampie e imprevedibili (e sempre al ribasso) dei prezzi stessi, stanno continuando a minare un settore vitale come quello agroalimentare – ha sottolineato De Castro -. La volatilità dei prezzi agricoli è un fenomeno che si è sempre verificato, ma non aveva mai assunto le attuali dimensioni e in prospettiva aumenterà ancora. Avvisaglie di ripresa ce ne sono poche. Ad aggravare la situazione c’è anche  protrarsi dell’embargo russo, che presumibilmente durerà almeno altri 6 mesi dal momento che la comunità internazionale ha rinnovato per un tale periodo le sanzioni alla Russia».
 
Come fare quindi per aiutare il settore? «Stiamo lavorando per creare un sistema di protezione del reddito degli imprenditori agricoli attraverso l’utilizzo di strumenti di “gestione del rischio”, modificando quanto è stato fatto fino ad ora, ossia attribuire piccoli aiuti a ettaro in maniera indifferenziata, senza criteri e senza valutazioni precise».
«Una boccata d’ossigeno per il settore e per migliorare la crescita del mercato potrebbe arrivare dagli accordi “trans-atlantici” che l’Europa sta cercando di stringere con gli USA, anche se occorre riuscire a muoversi celermente per evitare che l’accordo venga sottoscritto con l’area del Pacifico».

«L’attività dell’agricoltura del nuovo millennio è molto cambiata. Non basta più fare prodotti validi, di qualità, di ottime caratteristiche. Adesso occorre anche riuscire a collocare i prodotti sul mercato “globale” a un prezzo equo. Per riuscire in tale scopo, il singolo o la piccola realtà non possono fare molto e in Italia, purtroppo, il mondo agricolo è ancora troppo disgregato per riuscire a soddisfare le richieste della distribuzione organizzata internazionale. Occorre quindi creare aggregazione, con regole condivise, chiare, precise e rispettate da tutti, per portare all’estero i nostri prodotti in maniera organizzata».

Su questo argomento è intervenuto anche l’Ad di Terremerse Gilberto Minguzzi: «La Germania esporta il doppio dell’Italia in quanto ha strutture in grado di farlo in tutto il Mondo. In Italia non abbiamo strumenti adeguati a favorire e promuovere le partnership, non solo tra imprese di produzione, ma anche fra queste e strutture della Grande Distribuzione in grado di agire su mercati lontani. Se le agevolazioni vengono limitate nell’ambito delle sole piccole e medie imprese, senza richiedere l’aggregazione di queste in reti adeguate ad affrontare mercati lontani, difficilmente riusciremo a ricoprire un ruolo internazionale. Gli aiuti vanno dati a chi può fare da “locomotiva” per l’intero Paese.  Un esempio? La francese Carrefour è presente in più di trenta nazioni, Coop Italia, che è il primo canale distributivo del nostro Paese, si sta ponendo solo ora l’obiettivo di stringere accordi con partner stranieri per essere presente su mercati esteri…».